Cellulare annegato? Prova a salvarlo!

OVVIAMENTE, NON OFFRO NESSUNA GARANZIA. SE IL VOSTRO TELEFONO NON RICOMINCIA A FUNZIONARE, NE’ IO NE’ GLI ALTRI AUTORI DI QUESTO BLOG POTRANNO ESSERE RITENUTI RESPONSABILI. Il danno l’avete già fatto quando avete lasciato cadere il telefono in acqua, questa guida vi da solo qualche consiglio su come provare a recuperarlo.

Vedere il proprio cellulare cadere in acqua è quasi sempre fonte di un attacco di cuore, ma non tutto è perduto se si agisce in fretta e con lucidità. Questa guida riassume e spiega i passaggi che ho fatto per salvare un Galaxy W caduto nel lavandino, che ancora si accendeva ma che aveva perso completamente l’uso del touchscreen.

Ma attenzione: già qui c’è un errore! Cominciamo dal punto zero della guida, ipotizzando che vi siate appena accorti che il telefono sia caduto in acqua.

Punto 0: NON ACCENDETE IL TELEFONO!!!!!!!

So che può sembrare estremamente controintuitivo e disturbante, ma se vedete il telefono in acqua, non provate a riaccenderlo, non toccate nessun tasto, non provate a farvi chiamare, niente. È così che si fanno i maggiori danni: accendendo il telefono mentre è ancora bagnato, specialmente se si tratta di acqua salata. So che la tentazione di vedere se il telefono funziona ancora è forte, ma dovete trattenervi.

Punto 1: TOGLIERE LA BATTERIA

Ovviamente, se ciò è possibile. Per quanto riguarda i telefoni senza batteria rimovibile, questa guida non li tratta. Forse si possono applicare le stesse tattiche e gli stessi trucchi, ma personalmente, trovo che la batteria rimovibile sia una vera manna dal cielo.

Togliere la batteria da un iPhone richiede un minimo di esperienza con i cacciaviti e una buona dose di delicatezza, ma per altri telefoni come l’HTC One, beh, è inutile anche provarci.

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Punto 2: NON FATELO ASCIUGARE SUBITO

No, non sono rincoglionito: se provaste a far asciugare un telefono che ha fatto un bel viaggetto in acqua, molto probabilmente causereste più danni che altro. Vi ricordo che l’acqua in sé non conduce molto bene l’elettricità, e non è particolarmente corrosiva nei confronti dei circuiti. Quello che fotte sono i sali disciolti nell’acqua. Ecco perchè l’acqua salata e quella con molto calcare e/o cloro (es. piscine) fa danni: i sali sono ottimi conduttori di elettricità e hanno effetti corrosivi molto più spiccati di quelli dell’acqua. Se lasciate asciugare il telefono con all’interno ancora questo tipo di acqua non fareste altro che creare una bella patina mortale di sale nel vostro telefono, che causerà problemi che vanno dal touch che non risponde (perchè le piste che percepiscono il campo elettrico delle dita vengono messe in cortocircuito dai sali), ai tasti che smettono di funzionare (perchè si creano falsi contatti), fino al vedere il proprio telefono – caduto in acqua, asciugato e miracolosamente funzionante – bruciarsi del tutto appena collegato al caricabatterie.

Alla luce di tutto questo, il mio consiglio è tenere il telefono umido fino a quando non si può passare al punto 3. Nota: se è caduto in mare, può valere la pena lavarlo con acqua dolce quanto prima per eliminare almeno il grosso del sale, prima di passare al punto successivo.

Punto 3: LAVAGGIO IN ACQUA DISTILLATA – DEMINERALIZZATA

“COSA? Mi stai dicendo di annegare di nuovo il telefono? Ma sei deficiente?”

No, non sono deficiente ma sì, è ora di far fare al telefono un bagno in acqua distillata. E il motivo è presto detto: le sostanze disciolte nell’acqua, si sciolgono in acqua. L’acqua distillata si trova facilmente al supermercato e anche in negozi di paese, dato che viene normalmente usata nei ferri da stiro. Costa anche poco, massimo 5€ per qualche litro! Quindi (dopo magari aver usato un compressore o il phon impostato su aria fredda per eliminare il grosso dell’acqua rimasta) prendiamo un bel contenitore pulito, magari risciacquiamolo anche con un po’ di acqua distillata prima per eliminare ogni residuo indesiderato, mettiamoci una discreta quantità di acqua distillata (deve almeno poter coprire il telefono del tutto) e lasciamo il nostro prezioso telefono in ammollo qualche minuto. In questo modo i sali si scioglieranno nell’acqua distillata e quando faremo asciugare il telefono, le sostanze dannose rimaste all’interno saranno solo una piccola frazione di quelle iniziali, e se magari ripetiamo questo passaggio una seconda volta cambiando l’acqua, potremmo toglierle del tutto.

Punto 4: SOLO ORA PASSIAMO ALL’ASCIUGATURA

Ora che l’acqua rimasta nel telefono è acqua pulita, distillata, e non può fare danni, possiamo asciugare il telefono come ci pare. Questo significa che non serve metterlo in una ciotola di riso o quello che volete, potete perfino asciugarlo in forno (MASSIMO 45°), oppure mettendolo su un calorifero, magari non al sole (perchè i raggi UV possono danneggiare la plastica e l’eccessivo calore potrebbe deformarla – e non vogliamo che ciò accada, vero?) finché l’acqua non se ne sarà andata del tutto.

Nel caso del galaxy W in questione, ci sono volute circa 3 ore in forno per eliminare abbastanza acqua da renderlo funzionante (sì, anche il touch e i tasti che prima non andavano), ma ci sono volute un paio di settimane di normale uso quotidiano per eliminare gli ultimi aloni che erano restati sullo schermo (l’acqua distillata, essendo solo acqua, non lascia aloni permanenti!).

Nota: sono passati alcuni mesi ed il telefono funziona ancora, nonostante faccia abbastanza cagare di suo perchè il software è buggato da far pena.

OVVIAMENTE, NON OFFRO NESSUNA GARANZIA. SE IL VOSTRO TELEFONO NON RICOMINCIA A FUNZIONARE, NE’ IO NE’ GLI ALTRI AUTORI DI QUESTO BLOG POTRANNO ESSERE RITENUTI RESPONSABILI. Il danno l’avete già fatto quando avete lasciato cadere il telefono in acqua, questa guida vi da solo qualche consiglio su come provare a recuperarlo.

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