Oggi abbiamo un nuovo upgrade da comunicarvi: abbiamo sostituito ogni banco da 20 condensatori per flash cinesissimi – con un paio di italianissimi condensatori Itelcond comprati alla fiera dell’elettronica di Novegro.
Mi spiego meglio: i condensatori sono stati saldati due a due in parallelo su barre di rame di origine non nota (trovate in uno scatolone dimenticate nel garage) che sono state tagliate a misura e forate col trapano per ospitare i contatti dei condensatori, che purtroppo non sono del tipo a montaggio con vite (che ci avrebbe semplificato moltissimo la vita).
Infatti, saldarli è stata un’impresa ai limiti dell’improbabile, dato che abbiamo usato tutte le nostre quattro mani + due terze mani, due saldatori da 50W e una piccola torcia a butano (che in realtà è un cazzutissimo accendino). Questo ci ha precluso la possibilità di scattare foto – fidatevi, ci abbiamo lasciato anche un po’ di cellule epiteliali delle nostre dita scottate.
L’upgrade probabilmente comporta un aumento della resistenza interna totale dei condensatori, che ora dovrebbe assestarsi su una sessantina di milliOhm (quella precedente era totalmente ignota, dato che abbiamo scoperto che i condensatori erano tarocchi, poichè il produttore dichiarato in realtà non ne produce con quel rating di tensione e capacità), ma questa sarà ampiamente compensata dalla possibilità di portare la tensione di lavoro a 450V, per un energia totale di circa 1600J! Infatti, i nostri diodi reggono 1000V e gli SCR 1200, quindi abbiamo ancora un discreto margine.
Alleghiamo qualche foto del lavoro “finito” e un video di prova.
Stay tuned: il prossimo articolo parlerà di un alimentatore flyback per la carica dei condensatori che ci permetterà di alimentare il tutto a partire da una batteria!