Donazione degli organi – Un po’ di musica nel garage dei misteri – Parte 1

Come preannunciato, alcune parti del nostro vecchio PC verranno dedicate ad un nuovo progetto, la realizzazione di un impianto audio decente nel garage dove facciamo i nostri esperimenti malsani! Non ne possiamo più delle casse cannibalizzate da un PC Windows 95!

Ecco dunque l’idea numero 1: l’alimentatore del PC eroga 12V, giusti giusti per un’autoradio! Per fortuna Marco ne aveva una di una vecchia auto, quindi ci siamo messi subito al lavoro!

Si vedono le varie linee disponibili e i colori dei fili corrispondenti. alcuni alimentatori (specialmente quelli recenti e di una certa potenza) hanno due linee separate per il 12V, ma non è il nostro caso.

Si vedono le varie linee disponibili e i colori dei fili corrispondenti. alcuni alimentatori (specialmente quelli recenti e di una certa potenza) hanno due linee separate per il 12V, ma non è il caso del nostro alimentatore cinese di dubbia qualità. Si vedono anche i fili per l’accensione.

Step preliminare: come far accendere l’alimentatore

Tutti sappiamo che per accendere un computer non basta dargli corrente, infatti se non si preme il bottone d’accensione l’alimentatore non parte. Ebbene, aggirare questo problema è molto facile: gli alimentatori hanno un cavo apposta, indicato come PS-ON e nel nostro caso di colore verde, che se viene cortocircuitato a massa attiva l’alimentatore. Quindi, è bastato spelare il cavo verde e uno nero e saldarli assieme. Per accendere e spegnere l’alimentatore si può quindi usare l’interruttore sul retro.

Step 1: identificare e saldare i fili

L’etichetta dell’alimentatore riporta a che linea corrispondono i fili dei vari colori: nel nostro caso (ma dovrebbe essere abbastanza standard), i fili neri corrispondono alla massa (0V), i fili gialli al +12V ed i fili rossi al +5V. Gli altri non ci interessano, almeno per il momento.

Per il cablaggio dell’autoradio (per ora completato solo a metà, mancano ancora le casse), abbiamo comprato un paio di connettori ISO e ci siamo affidati a Wikipedia per il collegamento dell’alimentazione:

Pinout connettore ISO – Da Wikipedia, l’enciclopedia libera

Quelli che ci interessano sono A4 e A7, che vanno collegati assieme ai +12V, e A8 che invece va collegato alla massa. Anche qui l’inseparabile saldatore ci viene in aiuto.

Dopo aver verificato per bene che non ci fossero cortocircuiti in giro, è bastato accendere l’alimentatore per vedere la radio prendere vita.

Nota: Dato il consumo non indifferente di un’autoradio, noi abbiamo collegato assieme tre fili per il 12V e tre fili per la massa, per ridurre la resistenza. Troppa resistenza potrebbe introdurre leggere ma indesiderate distorsioni nel suono se a tutto volume. L’alimentatore fornisce 10A a 12V, esattamente come il fusibile di protezione sull’autoradio, quindi siamo abbastanza sicuri di non sottoporlo ad eccessivo stress.

Come notiamo la radio funziona perfettamente

Come notiamo la radio funziona perfettamente

I connettori dell'autoradio

Idea numero 2: gli alimentatori per PC forniscono anche altre tensioni: alcune, come i 3.3V e i -12, ci servono un po’ a poco, ma i 27A sulla linea da 5V non volevo sprecarli tutti! Dal PC ci erano avanzate le porte USB frontali, quindi armati di saldatore e qualche resistenza 0805 (minuscole! – purtroppo non avevo abbastanza mani per saldarle e fotografare in contemporanea), abbiamo trasformato le USB in un caricabatterie per telefoni e tablet! Una porta è compatibile con i prodotti Apple & co, l’altra per i Samung e tutto il resto del globo!

Ora, i prodotti Samsung, Motorola, e tutti quelli che non abbiano una mela serigrafata sopra, adottano lo standard per i caricabatterie USB: ossia, per fare in modo che si carichino come se collegati al loro caricabatterie originale, è sufficiente che i 2 pin centrali della porta USB (D+ e D-) siano cortocircuitati tra loro e non connessi a nient’altro.

I prodotti Apple, invece, riconoscono tre diverse velocità di carica in base alla tensione che viene applicata a tali due pin:

  • Se sia D+ che D- sono portati ad una tensione di 2V circa, la carica avviene a non più di 500mA. Sufficiente per un iPod, ma decisamente lento per un iPhone e assolutamente troppo pochi per permettere la carica di un iPad.
  • Se D- viene portato a circa 2.8V, lasciando D+ a circa 2V, il dispositivo riconosce di poter assorbire fino a 1000mA, pertanto funziona bene con tutto, anche se un iPad potrebbe caricarsi molto lentamente, e non caricarsi del tutto se intanto venisse usato
  • Infine, se invece si porta D+ a 2.8V, lasciando D- a 2.0V, il dispositivo dovrebbe riconoscere di essere collegato ad un alimentatore di un iPad, quindi da 2A o 2.1A.

Nel nostro caso, avevo predisposto la terza configurazione, dato che l’alimentatore da noi usato è in grado di fornire ben 27A, ossia potrebbe tranquillamente caricare 13 iPad in contemporanea! Purtroppo, abbiamo visto che il vecchio ma fidato iPod classic da 20GB, quello che più spesso usufruirà di questo alimentatore, non riconosceva questa nuova configurazione: abbiamo risolto invertendo brutalmente i 2 fili (perché di rimetterci a lavorare sul circuito non ne avevamo proprio sbatti) e tornando alla configurazione da 1A.

Nessun problema per l’altra porta, che viene riconosciuta così com’è da praticamente tutto. Funziona benissimo anche col mio Vodafone Smart Tab 10, che consuma più di 2A.

Jpeg

Nella prossima puntata, i collegamenti delle casse e non solo!

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Link alla prossima puntata: Parte 2